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Ascoltare in educazione


Ascoltare è un’azione complessa che comporta tutta una serie di competenze: come porre attenzione alla situazione attuale, al contesto in cui si è inseriti, non esprimere giudizi anche mentali mentre si ascolta, rimanere centrati non scappare con il pensiero perché si pensa ad altro.


In educazione ascoltare è un’arte complessa a cui sottendono altre competenze che si apprendono con tanta pratica e tanta osservazione di nostri colleghi esperti.

Se non si mette al centro l’ascolto si rischia di istruire secondo un mandato statutario o ministeriale e non comprendere la singola situazione, ponendo l’individuo al centro del nostro agire educativo.

Ascoltare in educazione è attuabile in tutti i contesti con tutte le utenze, non è solo per chi opera con i bambini, ma ascoltare è uno stile educativo attento alle piccole cose, alle mezze parole, alla postura, alle relazioni. Ascoltare si attorciglia con osservazione pedagogica, con creazioni di ambienti educativi e formativi includenti che tengono sempre l’attenzione ai bisogni dell’utenza. L’ascolto necessita sempre di un’ equipe che accoglie” l’ascoltato” degli educatori e li interpreta.

Interpretare l’ascolto da parte dell’equipe è un aspetto sostanziale dell’educazione, donare significato a ciò che l’utente esprime, anche con il non verbale. E’ conferire sostanza all’agire e promuovere azioni congruenti con quanto interpretato. L’ascolto adempie in educazione il suo mandato se è accolto e trasformato in azioni educative rispondenti alle esigenze dell’individuo. Questa trasformazione è compito dell'équipe educativa e del pedagogista. Il pedagogista ha la responsabilità di guidare l’equipe a cogliere aspetti nebulosi, poco accessibili e rilanciare.


Quattro passi per essere un educatore - ascoltatore, con l’orecchio acerbo, come diceva Gianni Rodari:


  1. Imparare ad ascoltare per un educatore necessita il non mettere FILTRI cioè visioni personali, idee, false credenze

  2. Ascoltare per un educatore è rimanere aperti al nuovo, al bello, e sentirsi liberi dalle emozioni personali per accogliere ciò che deve arrivare

  3. Ascoltare in educazione è un privilegio che nasce dalla costruzioni di una relazione educativa importante e solida anche con gli adulti

  4. Ascoltare è tenere traccia per riportarlo all’equipe cercando una sorta di neutralità comunicativa che si affina nel tempo


In conclusione, l'ascolto in educazione è un'arte che richiede competenze quali l'attenzione al presente e la neutralità emotiva. Mettere al centro l'ascolto evita l'istruzione meccanica e favorisce la comprensione individuale. Questo stile educativo, applicabile a tutti i contesti, si intreccia con l'osservazione pedagogica e la creazione di ambienti inclusivi. L'interpretazione dell'ascolto diventa cruciale, trasformando le espressioni degli utenti in azioni educative. Per essere un educatore-ascoltatore efficace, è essenziale evitare filtri personali, rimanere aperti al nuovo e costruire relazioni solide. In sintesi, l'ascolto attivo è la chiave per un'educazione significativa e rispondente alle esigenze individuali.

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